Cerca nel blog

sabato 10 novembre 2012

Recensione: La storia infinita



TITOLO: La storia infinita
TITOLO ORIGINALE: Die unendliche Geschichte
AUTORE: Michael Ende
TRADUZIONE: Amina Pandolfi
I EDIZIONE: 1979
I EDIZIONE ITALIANA: 1981 (Longanesi)
EDITORE: Tea
COLLANA: I Grandi
GENERE: Romanzo
SOTTOGENERE: Fantasy
NUMERO PAGINE: 436
ISBN: 978-88-502-1986-5
PREZZO DI COPERTINA: 10,00 euro

 ALTRE COVER 









 GIUDIZIO PERSONALE

Dopo tanto tempo, finalmente mi sono decisa a leggere "La storia infinita", romanzo dal quale è stato liberamente (e sottolineo liberamente) tratto l'omonimo film che rientra in quei pochi che hanno preso per mano la mia infanzia. Per cui è stato molto difficile non permettere alla mia memoria visiva di prendere il sopravvento sull'immaginazione. Lavoro necessario visto la notevole diversità tra i personaggi descritti nel libro e quelli proposti nel film. Per cui ho cercato di fare del mio meglio per distanziarmene, anche se con scarsi risultati!
Il protagonista, come tutti sanno, è Bastiano Baldassare Bucci, un ragazzino goffo, cicciottello e solitario, profondamente segnato dalla recente scomparsa della madre e da un difficile e fragile rapporto con il padre. Vittima costante di atti di bullismo e con seri problemi di integrazione e di difficoltà nei rapporti interpersonali si estranea spesso dalla realtà cercando rifugio e protezione nella sua fervida immaginazione, assecondata da una speciale passione per la lettura, unico strumento di evasione. I libri, per Bastiano, sono nutrimento vitale e conforto ad una realtà stretta, soffocante e superficiale! Bastiano, nonostante la sua tenera età è un inetto, un bambino già uomo, con pensieri e riflessioni, ma soprattutto frustrazioni, di un uomo maturo. E sicuramente questa caratteristica è la prima cosa che colpisce nella lettura delle prime pagine e nella delineazione del profilo psicologico di questo complesso personaggio. Un romanzo, dunque, che già dai primissimi capitoli si svela essere profondamente introspettivo e dunque adatto non solo ai più piccoli, ai quali apperentemente sembrerebbe rivolto, ma anche ad una fetta di pubblico-lettori più maturi!
La lettura sarà per il bambino, il mezzo di incontro-scontro con il proprio io, il punto di partenza per quel difficile ma meraviglioso percorso interiore di conoscenza del sé che ogni essere umano, prima o poi, sente l'esigenza di percorrere.
Per sfuggire all'ennesima cattiveria dei suoi compagni di scuola Bastiano si rifugia nella libreria dell'antiquario Coriandoli dove, per la prima volta, avverte l'irresistibile fascino per un libro particolare dalla copertina di tessuto rosso rubino: "La storia infinita". 
Singolare e interessante è il fatto che il titolo è, al tempo stesso, titolo del libro sia per il lettore reale che per il libro di cui Bastiano entra in possesso, leggendolo a sua volta. Ci troviamo dunque di fronte ad un'opera di metaletteratura, in cui Bastiano è anello di congiunzione, configurandosi sia come lettore che come personaggio e assurgendo a protagonista assoluto nella seconda parte del romanzo mantenendo invece questa lettura nella lettura soprattutto nella prima metà del testo: Il lettore che legge di Bastiano che, a sua volta, legge di Atreyu e delle sue avventure, in una situazione in cui realtà e onirico si mescolano e si confondono, quasi con l'intento preciso di smarrire piacevolmente il lettore attraverso una sorta di immaginaria catena continuativa. Quale bambino non spererà, almeno per un istante, di passare dal ruolo di lettore a quello di personaggio, leggendo di Bastiano, che a sua volta legge di Atreyu?
Ovviamente, e questo è intuibile prima ancora della sua conferma, il libro con cui Bastiano entra in contatto non è come tutti quelli fin'ora letti....
Da qui parte la storia, il viaggio verso la meta. Un viaggio di cui, in un primo momento, Bastiano è osservatore onniscente (salvo che per alcune eccezioni in cui per brevi istanti entra nella storia) delle vicende del valoroso Atreyu, con cui Bastiano ha in comune solamente l'età. Atreyu, infatti, rappresenta tutto ciò che Bastiano non è ma che vorrebbe diventare, racchiudendo in sé tutti quei valori che lo rendono un eroe a tutti gli effetti: coraggio, lealtà e passione.
 La fine dell'impresa e dell'avventura di Atreyu, segna l'effettiva entrata in scena di Bastiano che, avendo salvato il regno di Fantasia, dopo aver dato un nuovo nome all'infanta Imperatrice, si troverà catapultato in un mondo fantastico e allettante, che gli regala una nuova identità, quella del salvatore e, come tale, viene trattato dal popolo di quel regno. Non c'è da stupirsi che Bastiano dimentichi facilmente il suo mondo e se stesso per rincorrere un'illusione: quella di sentirsi come avrebbe voluto essere. Processo che però lo porterà a distanziarsi sempre più dalla realtà e a desiderarne il non ritorno. Da qui il romanzo acquista un senso diverso: al genere fantasy, nella sua forma più primitiva ( in un certo senso La storia infinita potrebbe essere considerato come il padre del genere fantasy) il testo acquista anche le caratteristiche del classico romanzo di formazione. Il viaggio avventuroso accompagna un altro tipo di viaggio: quello di crescita interiore di Bastiano che, attraverso le sue peripezie in quel di Fantasia dove, tra l'altro, veniamo a conoscenza di una miriade di fantastici e straordinari personaggi che fanno da cornice, si troverà a compiere l'avventura più ardua: quella che lo spingerà alla ricerca di se stesso. Il ragazzino conoscerà bellezza, gloria, potenza, sapienza e forza, grazie al potere conferitogli dall'infanta Imperatrice tramite Auryn. Esperienze che, se da un lato lo glorificano e compiacciono, dall'altro restano illusorie, poiché compiute e vissute in un mondo completamente estraneo.
Ed è proprio su questo punto che insiste il messaggio morale che, a mio avviso Ende vuole suggerire: il viaggio di Bastiano, il suo smarrirsi per poi ritrovarsi, assume un valore maggiore alla luce della piena accettazione di se stessi e delle proprie peculiarità, che proprio in quanto tali rendono l'individuo unico e speciale. Si, Fantasia rappresenta ciò che mai e poi mai deve essere messo da parte, ovvero i propri sogni e la propria immaginazione ma, nello stesso tempo,costituisce un pericolo per chi si rifugia solo in essi, senza confrontarli con la realtà che fa loro da sfondo. 
Ad un livello più generale si potrebbe anche scorgere un messaggio ancora più profondo: quello dell'esigenza del sapere, della cultura, della lettura come strumenti per migliorare la realtà che ci circonda. I libri sono infatti una costante in tutto il romanzo, naturalmente presentati sempre come sbocco a vicende positive ed illuminanti per il personaggio stesso. 
Apparentemente classificabile come letteratura fantastica per l'infanzia, La storia infinita si rivela essere un romanzo con una morale profonda soprattutto per noi adulti, e tremendamente attuale, soprattutto alla luce degli eventi politici e sociali del nostro paese e dei vertici che lo governano, laddove fantasia, sogni e cultura sono posti ai margini, quando potrebbero tradursi come strumenti utili per la salvezza dell'autenticità del genere umano...
Lo consiglierei in primis ai nostri politici e poi ad adulti e bambini!

VOTO: 5 stelline 

L'AUTORE



Michael Ende (1929- 1995), figlio del pittore surrealista Edgar, ha lavorato a lungo nel mondo dello spettacolo in veste di critico, attore e regista di teatro. Con La storia infinita, apparsa per la prima volta nell'agosto del 1979, ha ottenuto un immenso successo internazionale: tradotta in 40 Paesi, ha venduto altre 8 milioni di copie in tutto il mondo (oltre 600.000 in Italia). Tra le sue altre opere si ricordano Lo specchio nello specchio, La prigione della libertà, Momo, La notte dei desideri, Le avventure di Jim Bottone.
Sito ufficiale: www.michaelende.de




 IMMAGINI E SCENE DEL FILM





Alcune scene del film che sin da bambina mi hanno toccato: La morte di Artax e il Discorso finale di Gmork, terribilmente attuale!


 



("... Perché è più facile dominare chi non crede in niente, e questo è il modo più sicuro di conquistare il potere")



Questa recensione partecipa a :

3 commenti:

Anto ha detto...

Anche a me è piaciuto davvero moltissimo, complimenti per la splendida recensione ^_^

Freya Kosmetik ha detto...

Adoravo il film e idem per i libri, complimenti!!!

☆ღ )O(Claudia)O( ღ☆ ha detto...

Grazie.... un capolavoro direi! :)

.

.

Archivio blog