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martedì 24 gennaio 2012

Recensione: "Il giardino delle erbe proibite" di Titania Hardie




TITOLO: Il giardino delle erbe proibite
TITOLO ORIGINALE: The House of the Wind
AUTRICE: Titania Hardie
TRADUZIONE: Cristina Volpi / Grandi e Associati
CASA EDITRICE: Piemme
COLLANA: Narrativa
ISBN: 978-88-566-2378-9
NUMERO PAGINE: 518
PREZZO DI COPERTINA: 19,90 €

È una mattina d’inverno e la nebbia si dirada lenta nella baia di San Francisco. Madeline si sveglia carica di eccitazione per l’arrivo del fidanzato, dopo mesi di lontananza. Ma un terribile incidente infrange tutti i suoi sogni. Ora che nulla sembra avere più senso, è solo con sua nonna Isabella, in quella casa che odora di fiori e di fresco, che riesce a ritrovare un po’ di pace. Isabella sa che quando la vita ti strappa le ali, l’unico modo per ricominciare è cercare le tue radici, ed è in Toscana, in un antico borgo nei pressi di Volterra, che si trovano quelle di sua nipote.Quando raggiunge l’antica villa di famiglia, Madeline resta affascinata dall’aura di mistero che la avvolge. Qualcosa di magico e potente trapela da quel luogo, e le piante dell’incantevole giardino nascondono una storia che settecento anni prima ha portato con sé dolore e morte. La storia di una ragazzina, Mia, che, dal giorno in cui ha visto uccidere sua madre, ha rinunciato alla parola, ma ha trovato nella natura e nei suoi segreti un rifugio sicuro. La storia di una donna che per amore ha sfidato le convenzioni e, in una notte di tempesta, si è conquistata la libertà. Conoscitrice delle erbe e delle loro proprietà medicinali, detentrice di un sapere antico e pagano, il suo arrivo nella villa cambia per sempre il destino di Mia. Attraverso la vicenda di queste donne, la scoperta dei loro segreti e del legame che la unisce a loro, Madeline saprà restituire un senso alla propria vita e, forse, aprire il cuore a un nuovo amore.
GIUDIZIO PERSONALE:

Chiaramente sono di parte! Ho acquistato questo romanzo spinta dalla curiosità che mi ha fatto venire soprattutto il titolo - Il giardino delle erbe proibite - Trapelava un evidente "spirito" pagano e, leggendo la trama e le notizie sull'autrice, mi sono resa conto che il mio intuito, come sempre, non sbagliava. Lo spirito pagano pervade tutta la storia in maniera palese ed è questo che ho amato in primis di questo libro. Tuttavia ci tengo a dire che, sebbene il titolo fosse intrigante, e lasciasse intuire lo spirito che alberga tra le righe, ritengo non sia del tutto adatto a racchiudere, o anche solo anticipare, il tema del romanzo. Non è un caso che quello originale sia il più significativo The House of the Wind (La casa del vento), che meglio si ricollega ad alcuni temi e situazioni che il testo contiene. Anche perché occorre precisare che, nonostante nel titolo l'accostamento con la parola "erba" sia "proibite", suggerendo subito, ad oggi, l'idea del concetto di strega/stregoneria, negli anni in cui una parte degli eventi sono ambientati, ovvero il 1347 (dunque pieno Medioevo), non era la conoscenza approfondita delle erbe, e il loro utilizzo a fini curativi, che bastava per definire una donna strega o meglio, non era solo quello. Ci voleva ben altro, come la devozione ad un "diverso" culto rispetto a quello ufficialmente riconosciuto e canonicamente accettato. Anche perché l'utilizzo delle erbe in medicina, a quei tempi, era pressocché diffuso. Una partica comune anche tra gli stessi ministri della Chiesa Cattolica ( come il romanzo dimostra, a proposito della coltivazione di erbe medicinali presso i monaci dell'abbazia di San Galgano).
Detto questo, siamo tra il 2007 a San Francisco e il 1347 in Toscana, a Borgo Santo Pietro, nei pressi di Volterra. La protagonista, Madeline, avvocato 25enne, dopo la morte improvvisa de fidanzato, perde completamente la bussola della propria esistenza, sprofondando in un silenzioso e profondo dolore e in un labirinto di dubbi e incertezze sul proprio futuro e la propria vita in generale, labirinto dal quale stenta a trovare una via d'uscita. Così, su consiglio dell'amatissima nonna Isabella ( personaggio fondamentale ai fini dell'intreccio anche se presente nella narrazione solo in alcuni momenti), intraprende un viaggio alla ricerca di se stessa, e delle proprie radici, recandosi nella terra dei suoi avi: la campagna toscana, nell'antica villa di famiglia, ora grande albergo, gestito dalla giovane amica danese di Isabella, Janette. Immersa tra i profumi e i giardini del borgo, e tra i misteri di cui la bellissima e antica villa è velata, Madeline si sente subito a casa. Il suo sentirsi a casa non è dato dall'accoglienza di Janette e della sua straordinaria famiglia, che pure si rivela deliziosa, ma è più viscerale, viene da dentro. E' un ri-scoprirsi, un conoscere quella parte di sé, fino a quel momento nascosta, che ti completa e che solo la consapevolezza dell'appartenenza alla propria stirpe, qualunque essa sia, e il contatto con le proprie profonde e antiche radici, può dare. Il destino di Maddie viene così ad intrecciarsi con quello di altre giovani donne vissute in quella stessa villa settecento anni prima: la giovanissima Mia, rimasta muta dopo un trauma subito nell'infanzia: l'essere stata testimone dello stupro e dell'omicidio della madre; la cara zia Jaquetta, donna forte e indipendente, "single" per scelta ( e all'epoca non era cosa da poco), padrona e gestore della villa, luogo di riposo e sosta dei numerossissimi pellegrini della via Francigena. Infine Agnesca, la bellissima pellegrina della casa del vento ( la stessa di cui parla Leland in Aradia o il Vangelo delle Streghe), fuggita per amore dalla casa paterna, conquistandosi la libertà in una notte di forte tempesta di cui è miracolosamente unica superstite, e scampando ad una condanna certa per stregoneria. La giovane donna infatti, per la sua approfondita conoscenza delle erbe, la sua fama di guaritrice ma soprattutto la sua devozione a Diana, la dea venerata dai suoi avi, viene etichettata come strega.
Le donne del romanzo, indipendente dall'epoca in cui sono collocate e, sebbene apparentemente diverse tra loro, sono in realtà molto simili poiché accomunate tutte da un unico percorso di vita che, dal basso, le eleverà ad uno stato di ribalta e rivincita nei confronti della lora stessa esistenza che, in un primo momento, sembra destinata ad un finale negativo, o quasi; e da uno spirito di "sorellanza" inteso nel senso più spirituale del termine.
La stessa Maddie, il cui destino sembra votato verso un bivio di caduta irreversibile, grazie all'affetto rivoltole in Italia, ai nuovi "incontri", alla pace trasmessa da quei meravigliosi luoghi di serenità, a poco a poco, riesce a riconquistare la forza perduta e ricominciare una nuova vita.
Il romanzo, un romanzo di donne,come io voglio definirlo, è ben scritto. La descrizione degli ambienti, soprattutto quelli riguardanti il soggiorno in Toscana, è così ben strutturata da desiderare di immergersi, e  non solo attraverso la lettura, interamente in quei luoghi. Colori, sapori e profumi sono presenti pagina dopo pagina, anche nelle descrizioni un pò più puntigliose dell'ambiente, descrizioni che io ho molto apprezzato, sebbene in alcuni punti potrebbero annoiare il lettore. L'autrice ci offre un dettagliato affresco della vita di campagna nel Medioevo, della coltivazione delle erbe e del loro utilizzo per curare le malattie, ma anche dei cibi e delle tradizioni che caratterizzavano il posto. Brava anche nella descizione dei rivolgimenti politici e religiosi che fanno da sfondo ad una parte della storia, come in una sorta di romanzo storico, che culmina con la descrizione della grande Peste che imperversò in Europa in quegli anni.
Anche i personaggi sono ben caratterizzati, sia psicologicamente che fisicamente. Di ogniuno ci viene fornita l'intera storia, le sofferenze, i pensieri e il movente di ogni azione. In questo l'autrice non si è risparmiata da nessun punto di vista.
Per la precisa descrizione e la presenza costante nel romanzo, la Natura stessa, ora giardino, ora bosco, ora oceano, diventa, oltre che "luogo sacro, personaggio e il vento si configura come elemento tramite, anello di congiunzione tra le esistenze dei vari personaggi femminili.
Nel romanzo è inoltre presente uno spiccato, seppur non invadente,spirito femminista e quel tocco di "rosa" che, in ogni racconto che si rispetti, non guasta mai.
VOTO: 9

TEMPO DI LETTURA: 17 giorni
LA MIA COLONNA SONORA: "The old ways"- Lorena McKennitt
CITAZIONE: " Un genitore dovrebbe dare ai figli due cose:radici per crescere e ali per volare"


NOTIZIE SULL'AUTRICE
 Nata e cresciuta a Sydney, in Australia, si è laureata in Psicologia e poi in Letteratura inglese. Studiosa di esoterismo, autrice di svariati libri su folklore, magia e divinazione che hanno venduto più di due milioni di copie in tutto il mondo, è anche una delle più famose streghe bianche d'Inghilterra e, grazie alle sue capacità, è stata consultata da principi, primi ministri e celebrità, comparendo spesso su stampa e tv. Vive nel Somerset con il marito e le loro due figlie.



4 commenti:

Curly ha detto...

The House of the Wind aggiunto sulla mia Wish List Amazon! Grazie per la recensione bellissima!!!!

Silvia Azzaroli ha detto...

Bellissima recensione! Ho reso omaggio al tuo blog Qui

Anonimo ha detto...

Ciao! Cavolo quel libro lo vorrei tanto leggere ma ne ho da leggere altri due!
Comunque c'è un pensierino per te mnel mio blog!
A presto...Sibilla

LePagineDellaNostraVita ha detto...

Sono restata ammaliata da questo post, inserirò di certo questo libro nella mia wish list...Complimenti anche per la scelta musicale, balsamo per l'anima.

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