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lunedì 6 settembre 2010

L'Uno, il divino e l'origine






In tutto il paganesimo teogonia e cosmogonia (la generazione del cosmo) coincidono perchè non vi è il concetto della creazione dal nulla. Si potrebbe citare l’Adagio di Lucrezio “Ex nihilo nihil, in nihilum posse reverti” e cioè “niente viene da niente, nè ritorna nel niente”. E quindi il divino non crea il mondo dal nulla, ma il cosmo procede da esso, perciò “generazione” divina e cosmica coincidono. Qual è quindi l’origine del Tutto? Scorrendo le antiche teogonie noteremo che è sempre presente una coppia primordiale scaturente da un infinito che si spalanca. Esiodo lo chiama Caos.


Il Primo Principio: l'Ineffabile





Alla luce delle antiche teologie e della tradizione filosofica, il Primo principio è Ineffabile: di esso nulla può essere detto perché non è raggiungibile dalla ragione. Ma questo principio primo, questo Archè, come lo chiamavano gli antichi, è o non è parte del tutto? Se la risposta è si allora risulterebbe difficile comprendere come possa essere principio generativo di ciò cui appartiene. Ci si troverebbe cioè di fronte al paradosso per cui l’archè ingenerato sarebbe costretto a generarsi come proprio prodotto. Se la risposta alla nostra domanda invece fosse no allora la totalità, non comprendendo in sé l’origine, sarebbe incompleta, e quindi non più totalità, non più Tutto. Quest’ultima è la posizione ebraico - cristiana dove Dio crea dal nulla il cosmo ed è quindi fuori da esso, non vi è un Tutto, ma una creazione e un creatore, l’uno separato dall’altro. Ecco quindi che l’Archè è un principio–non–principio, in quanto è e non è parte del tutto. Spesso infatti leggiamo che la Wicca contempla una divinità esclusivamente immanente. Ma questo concetto è non del tutto corretto. Il Gardner nel “The meaning of Witchcraft” parla di un “Primo Mobile”, di una Suprema Divinità che rimane inconoscibile o perché non siamo in grado di conoscerlo oppure perché, semplicemente, non vuole essere conosciuto. Questo Principio Ineffabile quindi non si presta ad una analisi razionale. Ecco perché né si può dire che sia immanente, né si può dire che sia trascendente, ma meglio si dirà che è entrambe le cose e nessuna. Esso è e non è se stesso, è se stesso e qualcosa di altro da sé. Secondo ragione ciò sarebbe incongruente. Ma nella conoscenza intuitiva gli opposti si unificano, e così anche l’opposizione primaria tra essere e non-essere. Il mondo è consustanziale rispetto ad esso, eppure è simultaneamente l’essere e il non essere del Principio. E’ dispersione e congiungimento, unità e molteplicità.





Processione dall'Uno: Il Dio e la Dea







L’Ineffabile pervade tutto l’universo accompagnandosi a ciò che può essere espresso, ad ogni livello della scala di esistenza. "L’Ineffabile è da considerarsi come “la più esterna periferia non solo dell’Essere ma anche del non-essere”, senza essere strettamente la causa di alcunché, e che non è comprensibile in alcun senso ordinario del termine. Allo stesso tempo, comunque, questo principio penetra fino al nucleo del nostro mondo, e rende ognuno di noi ciò che è, un individuo, con giusto un tocco di ineffabilità che ci differenzia da ogni altro.”L'Ineffabile è quindi tale come Niente. Quando il Niente è colto come Essere, è Uno. Ma quando l' Uno si manifesta, si manifesta come Nous cioè l’Intelletto divino che crea dal Caos originale, un Cosmo nel quale si dispiegano la bellezza e l’ordine della Natura. Nel Corpus Hermeticum, precisamente nel Poimandres si dice: ”Ora il Nous, essendo sia maschio che femmina ed esistendo come luce e vita, generò con una parola un altro Nous Demiurgo che, essendo dio del fuoco e del soffio, creò i governatori in numero di sette; essi avvolgono in sfere il mondo sensibile e il loro governo è detto “destino”. Ecco che l’immanifesto si manifesta, ma al disvelamento si accompagna, simultaneamente, un occultamento, nella coincidenza paradossale di manifestazione un nascondimento. Eraclito diceva "Il dio è giorno notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame e muta come il fuoco, quando si mescola ai profumi e prende nome dall'aroma di ognuno di essi". La nominazione del Principio è condizione indispensabile perché si costituisca il mondo, ma il nome non comunica la totalità del principio, che permane nascosto nella sua radice. Dare un nome all’inconoscibile significa coglierne la tensione all’espressione, rintracciandone l’indole di principio generatore. Gli oracoli caldaici ce ne parlano come Padre. Ma accanto al principio maschile ve ne é uno femminile che gli oracoli chiamano Rea, “incarnazione del principio femminile- materno, e quindi generatore e fecondante, stabilizzante e coesivo, allo stesso tempo avvolgente e necessitante. Essa è il corrispondente femminile del principio generatore paterno, l’elemento recettivo della generatività, in cui maturano i semi della continuità delle cose”. Il frammento che ci parla di lei recita: “In verità è Rea la fonte e il flusso dei beati noetici: è lei, la prima in potenza, che nel grembo ineffabile ha accolto la scaturigine di tutte le cose, e circolando l’effonde su tutto”. Pindaro declama: "Una è degli uomini, Una la stirpe dei Numi. Da sola una madre. Entrambi traiamo il respiro". Uomini e dei hanno quindi origine comune nella Dea. E’ questa la visione della Wicca, quando l’Ineffabile si esprime lo fa come principio generatore bipolare: Un Dio e una Dea. Essi sono il + e il – della Vita, sono le due forze opposte ma complementari che con la loro unione generano il tutto. Il concetto di una coppia divina è antica quanto il mondo.




I germogli divini: gli Dei







Sia il Dio che la Dea si esprimono come dei che rappresentano ipostasi del Dio e della Dea. Il Principio, che è energia-forza, si estroflette con ordine, scandendo la struttura del cosmo in virtù della propria compatta dislocazione. Le varie emanazioni, (o come dicono gli oracoli caldaici, germogli) che costituiscono l’ordito del tessuto metafisico, non sono che postazioni di questo principio unico, e ne ritmano l’irraggiamento. Questo quindi non implica una scansione in senso verticale del cosmo, bensì una sua espansione a partire dal centro metafisico verso la periferia il cui punto estremo è la materia. Il Primo Principio dunque che è ineffabile e quindi impersonale nel suo dispiegarsi si personalizza in un Dio e in una Dea. La Dea e il Dio nel loro dispiegarsi si manifestano in vari dei che sono e al tempo stesso non sono Loro manifestazioni: al dispiegamento espressivo non concedono tutta la Loro essenza. I vari dei quindi sono ipostasi del Dio e della Dea. Sono loro (gli dei ipostasi) il Nous demiurgo di cui parla il Corpus Hermeticum, il quale (i quali ; dato che tutto è uno: vedi il mito orfico di Zeus che è tutti gli dei) crea il cosmo che ha “sette” governatori, cioè gli astri. Vediamo già che nel poema sumerico Enuma la complementarità del principio maschile (acqua dolce) e del principio femminile (acqua salata) era giudicata indispensabile. Dalla coppia primordiale nascerà un’altra coppia e poi ancora un’altra, esattamente come nella mitologia greca dove a Urano e Gea succedono Crono e Rea alla quale succedono Zeus ed Era. Il Maschile ed il Femminile in ultima analisi sono indispensabili al dispiegamento del Cosmo: Essi sono l’origine del Tutto. E’ dalla loro unione sacra, ritualizzata nelle cerimonie wiccan, che tutto ha origine. Non solo: nella loro unione si annullano e si dissolvono nell’Ineffabile proiettandovi anche i loro figli, cioè le nostre anime. Immaginiamo quindi il Cosmo come un enorme Big-Bang in continua espansione: la sua origine è L’ineffabile. Man mano, dal centro verso la periferia, come un insieme di cerchi concentrici verrà prima l’Uno, cioè il centro bipolare che l’Ineffabile manifesta, quindi il Dio e la Dea. Al terzo cerchio vi sono le ipostasi del Dio e della Dea, cioè i vari dei, al quarto le ipostasi degli dei, cioè gli spiriti che comunemente vengono chiamati con diversi nomi: angeli, daimones, fate ecc. Ognuno di questi spiriti protegge e/o fa funzionare enti particolari nel mondo fisico. Tra di loro quattro sono detti Guardiani: essi sono i custodi dei quattro elementi fondamentali del cosmo, Acqua, Aria, Terra, Fuoco. Sono questi Guardiani che si invocano a difesa della spazio sacro. Esso infatti riproduce il cosmo i cui elementi essenziali sono appunto i sopra citati. Dopo questi spiriti procedono le anime che danno vita agli esseri (comprese le nostre anime).


Fonte:http://www.wicca.sitiwebs.com/page8.html

7 commenti:

1 come Tante ha detto...

Spero ti piacia, Claudia.
ti auguro una notte serena
nedjma

http://www.youtube.com/watch?v=7LP6PLb1gCM&feature=related

Lorenzo ha detto...

Prendo un momendol e ci penso su.:-)

Daoist ha detto...

Interessante quello che proponi da leggere. Richiede una riflessione... prima di lasciare un commento appropriato.
Ritornerò anche se sarà cambiato argomento.

Curly ha detto...

Molto interessante... ma devo tornare a leggermelo con calma!

Daoist ha detto...

Come promesso eccomi di ritorno.
Ho letto con molta attenzione il post ed ho visitato il sito della fonte.

Penso che ogni religione, filosofia, e altro...abbiano dal loro punto di vista una loro verità. Si tratta di indagare quale sia e se c'é una verità ultima e assoluta che la mente umana possa conoscere ed intendere.

Per quel che mi interessa, trovo il Taoismo il modello che più indaga il "tutto" da una prospettiva dell'uomo e della sua realizzazione(Chen-jen=Uomo Reale),muovendo dall'esperienza della vita quotidiana.

In sitesi penso che tutto sia da ricercare nella spontaneità che governa le diecimila cose...e che solo indagando se stessi si potrà tentare di comprendere l'inafferrabile "mistero arcano"

Grazie per l'ospitalità.

Anonimo ha detto...

Tutto questo pensiero è bello e molto complesso, allo stesso tempo.Nel senso che esso da origine a riflessione. Riflettere è bello, appunto.Ma si tratterebbe di riflessioni che procedono di pari passo con tutta la nostra Vita.

E' un indagare progressivamente l'Origine che poi è nasconsta da qualche parte dentro di noi.Chissà dove.

Il Cristianesimo afferma che Dio è Alfa e Omega.L'Ineffabile non è contemplato...sto pensando se sia giusto o meno per me, in questo momento.

Molto interessante, grazie!
Andrò a visitare il sito appena possibile.

Un bacio.

Dhiana ha detto...

Il Dio e' la forza maschile, l'altra meta' dell'energia divina primordiale riconosciuta dai Wiccan. Incarna tutti gli uomini, tutta la fertilita', tutto l'amore. La Dea è la forza femminile, quella parte della fonte di energia ultima che creo' l'universo. Incarna tutte le donne, tutta la fertilita', tutto l'amore.

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